Cos'è:
La competenza in materia è del Servizio fitosanitario della Regione Emilia-Romagna.
Nel 2002 è stato accidentalmente introdotto in Italia, il Dryocosmus kuriphilus Yasamatsu, un insetto originario della Cina e già diffuso in Asia e negli Stati Uniti.
Simile ad una piccola vespa lunga circa 2,5 millimetri, questo insetto è dannoso per il castagno; infatti provoca la formazione di caratteristiche galle (ingrossamenti di forma tondeggiante e dimensioni variabili da 5 a 20 mm di diametro, di colore verde o rossastro) che compromettono lo sviluppo vegetativo delle piante e la loro fruttificazione.
La Regione Emilia-Romagna, per impedire la diffusione di questo insetto, che può mettere in seria crisi la coltivazione del castagno, ha emanato le seguenti prescrizioni fitosanitarie.
Con determinazione n. 6127 del 06/07/2009, il Responsabile del Servizio Fitosanitario Regionale
ha individuato la zona di “insediamento” nell’intera area collinare e montana delle province di Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Ravenna, Forlì- Cesena e Rimini, sita a sud della S.S. n. 9 “Via Emilia”;
ha stabilito che all’interno della zona di insediamento devono essere tagliate e distrutte tramite il fuoco tutte le parti delle piante di castagno con sintomi dell’insetto in questione (galle) individuate entro il 15 di luglio presenti nelle piante di castagno di nuovo impianto di meno di sei anni di età, con esclusione dei castagneti individuati per il lancio del parassitoide Torimus chinensis;
ha vietato lo spostamento dei vegetali di castagno destinati alla propagazione, ad eccezione dei frutti e delle sementi, al di fuori o all’interno della zona di insediamento;
infine ha stabilito di concedere deroghe al divieto di spostamento dei vegetali di castagno destinati alla propagazione all’interno della zona di insediamento a seguito di motivata richiesta degli interessati. Le deroghe verranno concesse direttamente dal Servizio Fitosanitario oppure dai Consorzi Fitosanitari Provinciali di Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza, sulla base dell’andamento dell’infestazione e della dinamica biologica.
Dove rivolgersi:
Ufficio Ambiente
Piazza dei Martiri, 1 - Pianoro (BO)
Ricevimento su appuntamento
Telefono: 051 6529129
Dove rivolgersi (la competenza è del Servizio fitosanitario Regionale):
Via di Saliceto,81 - 40128 Bologna
Orario: dal lunedì al venerdì alle ore 8,30 alle ore 13,00
Telefono: 051 4159111
Fax: 051 4159250
Note:
La vespa del castagno è comparsa in Emilia-Romagna nel 2008 e si è diffusa con grande rapidità in tutti i castagneti della regione.
Per contrastare il fenomeno e preservare questa coltura fondamentale per l’economia dei territori montani, è stato introdotto nei castagneti il naturale antagonista della vespa. Si tratta del Torymus sinesis un parassita non autoctono in grado di limitare in modo biologico lo sviluppo della vespa del castagno.
Contrariamente ad altri “insetti utili” che vengono utilizzati in agricoltura per la lotta biologica ai parassiti, il Torymus non si alleva in laboratorio, è necessario che trovi nell'ambiente le condizioni favorevoli per sopravvivere e riprodursi; pertanto dal 2009 viene “allevato” anche in un piccolo castagneto di Carpineti (RE) dove è stata realizzata la prima area di moltiplicazione di T. sinesis dell'Emilia-Romagna.
Nel 2010 il Servizio fitosanitario regionale ha cominciato i lanci di Torymus sinesis nei castagneti da frutto situati rispettivamente a Pavullo (Mo), Santa Sofia (FC) Castelnuovo Monti (RE) e Sasso Marconi (BO) mediante 4 lanci con insetti provenienti dalla produzione dell’Università di Torino.
Nel 2011 i lanci sono proseguiti nelle diverse province per assicurare la copertura uniforme del territorio regionale: Albareto-Folta e Neviano degli Arduini-Campora (PR); Vetto, Villa Minozzo e Marola di Carpineti (RE); Zocca-Montombraro (MO); Castel del Rio-Sestetto, Monzuno-Querceto e Loiano-Bibulano (BO); Casola Valsenio (RA); Bagno di Romagna-Acquapartita (FC); Sant'Agata Feltria-Perticara (RN).
Per il 2012 i rilasci di Torymus sono già stati effettuati in aprile-maggio 2012, distribuiti nelle diverse province dell'Emilia-Romagna, e riprenderanno solo il prossimo anno.